Superare un lutto? Per alcuni ricercatori la risposta è Facebook

Pubblicato: 28/04/2017 07:35:29
Categorie: Attualità , Curiosità , Imprese Funebri , Innovazione , Mondo Funeraria , Più recenti

Il potere dei social

I Social Network negli ultimi anni hanno cambiato completamente gli stili di vita delle persone, soprattutto nei giovani. Ormai non si può far a meno di condividere su Facebook o Instagram un proprio viaggio o una foto di una cena tra amici. Quello che però ha sorpreso alcuni ricercatori è un dato che riguarda l'incremento delle interazioni quando una persona perde un proprio amico. Secondo una ricerca condotta da William R. Hobbs, esperto in scienze sociali della Northwestern University, e Moira Burke analista dati di Facebook, dopo aver analizzato circa 45 mila reti sociali su Facebook, per un totale di 3 milioni di persone, è emerso che quando una persona muore i suoi amici stretti tendono ad incrementare il numero di interazioni tra loro, con un aumento del 30%. Inoltre prima che questo numero scenda passano diversi mesi, per una stabilizzazione completa possono anche volerci due anni.

Come nel sistema nervoso 

Secondo i ricercatori questa tendenza può essere paragonata ad un fenomeno che avviene nel nostro sistema nervoso, ovvero quando una persona subisce un ictus, alcune cellule cerebrali muiono, successivamente il cervello si riaccende formando nuovi circuiti neuronali per limitare la perdita. 

I nuovi legami

William R. Hobbs commenta così il suo studio: "La maggior parte delle persone non ha realmente molti amici. Così quando ne perdiamo uno, si crea un vuoto nella nostra rete sociale, così come nelle nostre vite. Le persone compensano la perdita di interazioni con l'amico morto aumentando il numero di contatti con gli altri amici. Ciò che ci ha sorpreso è che questi legami più forti possono durare anni".

La ricerca è stata realizzata grazie ad un confronto di interezioni di sorgenti differenti: post, foto, commenti, tag. Lo studio è stato condotto su 15000 reti sociali di Facebook di persone che avevano appena perso un amico, confrontate con quelle di altre 30000 persone che invece non aveva avuto lutti. I ricercatori hanno analizzato un lasso temporale di 4 anni a cavallo del decesso della persona cara. Ovviamente tutti i dati sono stati resi anonimi per garantire le privacy di ogni individuo. 

"Una rete di sicurezza"

Il risultato ottenuto - sottolinea Hobbs -  è diverso da quello osservato in precedenti ricerche, che avevano studiato gli effetti di disastri naturali o altri tipi di traumi. Anche in quei casi si è osservato un picco di interazioni nell'immediato, ma destinato a spegnersi molto rapidamente".

Gli studiosi affermano che i picchi di interazioni più alti si registrano negli individui più giovani, in un età che va dai 18 ai 24 anni. 

Hobbs conclude affermando che strumenti come Facebook o altri Social Network possono essere utili per superare un lutto:"Non abbiamo studiato l'esperienza soggettiva della perdita, ma solo l'elaborazione di un lutto in termini di connettività. Inoltre non è possibile dire con certezza se lo stesso effetto si verifichi anche offline. Tuttavia, ciò che emerge da questa ricerca è l'esistenza di una funzione positiva dei social network, che sembrano agire come una sorta di rete di sicurezza che aiuta a superare un lutto. Lo fanno molto rapidamente e con un effetto persistente nel tempo".

Difficile dire se effettivamente una piattaforma come Facebook possa diventare davvero un strumento utile per superare un momento tanto delicato come la perdita di una persona cara, perchè in momenti come questi si preferisce sempre il contatto con una persona tangibile piuttosto che un supporto dal web. C'è da dire che i questi risultati sono tutt'altro che scontati. Vedremo se in futuro questa ricerca confermerà questi dati.

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