Pubblicato:
10/01/2017 07:30:31
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Attualità
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Si sono visti portare via la salma del proprio parente senza preavviso. Questo è quello che è accaduto alla famiglia Tongiani che non ha potuto dare al proprio caro l'ultimo doveroso saluto nella maniera che desideravano. A raccontare la propria disavventura con i servizi cimiteriali è Pier Giulio Tongiani, figlio del sig. Tongiani, deceduto lo scorso 4 Gennaio in provincia di Massa Carrara. Dopo essere stata conservata all'obitorio, la salma del padre di Pier Giulio, è stata portata alla chiesa di Castagnola dove si svono svolti i funerali lo scorso 6 Gennaio. Successivamente, la salma, è stata poi trasportata al cimitero di Mirteto nella sala delle condoglianze in attesa della tumulazione. Tuttavia dato che la famiglia aveva acquistato uno dei nuovi loculi in fase di costruzione ha dovuto chiedere a dei parenti di ospitare il corpo del sig. Tongiani nella loro cappella di famiglia. Fino a qui niente di strano, poi però è successo quello che la famiglia mai si sarebbe aspettata di vivere.
"Ci dicono che dobbiamo andar via - racconta Pier Giulio Tongiani - e così lasciamo la bara di mio padre nella sala delle condoglianze, coperta di tanti fiori, quelli di amici e parenti e quelli di mia madre, che per lui aveva composto una coperta di orchidee. Il giorno dopo alle 10,30 torniamo al cimitero e la salma di mio padre era sparita; i fiori gettati in un cestino dell’immondizia, noi sconvolti e disperati. Il tempo per arrabbiarci sarebbe arrivato dopo". Successivamente madre e figlio si confrontano con un operaio del cimitero per capire come mai i loro fiori sono stati cestinati e gli viene spiegato che le salme non possono restare troppo a lungo nella sala delle commiato, quindi vengono trasferite all’interno delle celle frigorifere e poiché i fiori non possono essere conservati con le salme, vengono gettati via. Tuttavia, la famiglia Tongiani non era al corrente di questa serie di procedure e avrebbe quindi gradito che qualche addetto ai servizi cimiteriali gli avesse fornito tutte le indicazioni utili da seguire in casi come questi.
Pier Giulio, profondamente amareggiato, ha commentato così l'accaduto: "Uno squallore senza tempo vedere tutti quei fiori ammassati, senza rispetto, senza che nessuno pensasse al dolore recato alle famiglie. È ovvio che la salma di papà non poteva restare dove l’avevamo lasciata per lungo tempo e troviamo giusto che le bare si conservino nelle celle frigorifere, ma bastava che qualcuno ce lo dicesse; avremmo recuperato i fiori, ad esempio, e avremmo dato l’ultimo saluto a papà in maniera diversa. Invece le famiglie si trovano lasciate sole, gli addetti danno la colpa alle onoranze funebri, le pompe funebri sostengono che non è compito loro sapere che iter fa una salma prima della sepoltura o della cremazione. Non c’è trasparenza, non c’è pietà per il dolore degli altri. Non c'è alcun rispetto. In fondo stiamo parlando di genitori, di figli, di sofferenze ed esperienze che prima o poi toccano tutti. Nessuno sapeva in quale cella fosse stato lasciato mio padre, la burocrazia è lenta e farraginosa e chi ha perso un familiare si sente calpestato".
Un episodio triste che, essendo privo di illeciti, non comporterà alcuna conseguenza particolare se non quella di aver incrementato il dolore della famiglia già duramente provata dalla scomparsa del proprio caro.
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