Pubblicato:
02/03/2016 07:06:58
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A Nimes, nella Francia Meridionale, sono state rinvenute numerose tombe. Gli scheletri al loro interno sono protagonisti di una ricerca fatta da una squadra di archeologhi dell’INRAP (Istituto Nazionale per la Ricerca Preventiva francese) e l’Università di Bordeaux, la quale voleva dimostrare l’esistenza dei musulmani in Francia nell’età del Medioevo.
A confermare le ipotesi ci ha pensato la scienza. I tre scheletri infatti sono stati inviati a La Mecca e sono stati sottoposti all’analisi del DNA, la datazione del radiocarbonio e lo studio delle pratiche di sepoltura. I risultati di tali analisi hanno dimostrato che i resti risalgono ad un periodo che oscilla tra l’ottavo e il nono secolo dopo Cristo. I resti dei defunti apparterrebbero a delle etnie dell’africa del Nord.
Gli interpreti ipotizzano che, con buone probabilità, questi scheletri appartenevano a uomini che hanno militato nell’esercito arabo durante la loro velocissima espansione a Nord del continente nero, anche se nessun osso ha riportato danni di ferite da battaglia. Nei primi anni dell’VIII secolo l’esercito degli Omayyadi conquistò il territorio di Nimes che all’epoca faceva parte dell’impero romano. Pochi decenni dopo, nel 732 nella famosissima battaglia di Poitiers, le truppe mussulmane vennero sconfitte dall’esercito dei Franchi, guidati da Carlo Martello, e fu così fermata la diffusione dell’Islam nella parte settentrionale dell’Europa.
Una ricerca che fa comprendere quante cose si possano imparare dai resti dei defunti e dai modi con cui venivano sepolti.
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