Pubblicato:
06/09/2016 07:35:12
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Attualità
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Doveva essere un ultimo saluto commosso, silenzioso, come tanti altri, ma non è stato così. Alla camera ardente dell'obitorio di Treviso è successo un fatto davvero indecoroso: nonostante fossero passati pochi giorni dal funerale, una salma, ha cominciato a decomporsi prima del previsto e non riuscendo a ricomporla prima dell'arrivo dei congiunti, gli addetti dell'obitorio, hanno dovuto chiudere la bara perchè il cadavere non era presentabile. I parenti sono rimasti senza parole difronte a questo terribile fatto. Nel frattempo l'Usl 9 ha avviato un indagine interna per capire quale possa essere la causa di questo imperdonabile errore. Dalle prime ipotesi sembra che non siano state rispettate le procedure di refrigerazione necessarie per conservare al meglio la salma.
A denunciare l'accaduto è stata la figlia di un 85 enne trevigiano, morto al Ca' Foncello: "Mio padre è trapassato per cause naturali venerdì scorso, ed è stato subito portato nel salone dell’obitorio in attesa dell’arrivo del medico necroforo per compilare il verbale di accertamento del decesso. È rimasto in questo stanzone climatizzato assieme ad altri 10 corpi fino a domenica. Non è come le celle frigo in cui la temperatura è fissata a pochi gradi sopra lo zero: qui la temperatura è di circa 12 gradi. Forse non c’era abbastanza posto, non so cosa non abbia funzionato, sta di fatto che lunedì il corpo di mio padre era letteralmente esploso. Non è stato possibile nemmeno mettergli addosso dei vestiti, men che meno mostrarlo alla camera ardente. Per noi è stato uno choc".
Anche il titolare di un'impresa funebre della zona ha commentato il fatto: "Qualcosa non sta funzionando. Non so se si tratti di problemi legati alle unità frigo o ad altri locali , forse basterebbe abbassare ancora le temperature. Anche a me è capitato qualche caso in cui il cadavere non era in condizioni ottimali per essere esposto in camera ardente".
"Problemi ce ne sono spesso, l’ospedale deve fare qualcosa - commenta un altro collega -, ingrandendo se necessario la struttura. Non è colpa degli operatori"
"Voglio scusarmi personalmente con i familiari del defunto - ha dichiarato il direttore generale Francesco Benazzi -. Sono cose che non dovrebbero mai capitare e ci rendiamo conto del disagio provocato. Ci sono più fattori che possono portare al decadimento delle salme, non sempre prevenibili. Forse uno dei dipendenti ha ritardato le operazioni. Verificheremo la situazione, purtroppo gli errori umani possono accadere. Posso però assicurare che non ci sono problemi nella gestione dell’obitorio".
Episodi del genere non dovrebbero mai capitare. Vedere la salma del proprio caro dilaniata e impresentabile davanti ad amici e parenti è davvero inconcepibile.
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