Pubblicato:
05/05/2016 07:35:06
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Alcuni scienziati americani hanno ideato il progetto Re-Anima e proprio pochi giorni fa hanno ricevuto il permesso dal National Institutes of Health di procedere con gli studi. Lo scopo di tale progetto è quello di riattivare il cervello di persone che sono clinicamente morte, ma sono ancora tenute in vita da delle macchine. La società che sta portando avanti quest'idea è la Bioquark e prossimamente effettuerà dei test su 20 casi di pazienti "morti" a causa di una lesione cerebrale traumatica.
Stando a quanto riporta il sito Telegraph, gli scienziati utilizzeranno un insieme di terapie che comperenderà l'iniezione delle cellule staminali e un mix di peptidi (composti chimici) nel cervello. Poi saranno attuate altre tecniche di stimolazione nervosa che sono state efficaci per far uscire alcuni pazienti dallo stato di coma. I soggetti saranno poi monitorati per alcuni mesi con delle apparecchiature in grado di captare eventuali segnali di rigerenerazione, soprattutto sarà controllata l'area del midollo spinale superiore.
Ira Pastor, Ceo di Bioquark ripone molta fiducia sul progetto: "E' il primo trial di questo genere e rappresenta un tentativo di fare passi verso l'eventuale 'inversione' dello stato di morte. Abbiamo appena ricevuto l'autorizzazione per i nostri primi 20 soggetti e speriamo di cominciare a reclutare pazienti immediatamente. Speriamo di vedere i primi risultati entro due o tre mesi".
Sergei Paylian, fondatore e presidente di Bioquark, spiega quanto sia importante il loro lavoro: "Attraverso il nostro studio si potranno acquisire conoscenze uniche sullo stato di morte cerebrale umana, con connessioni importanti per il futuro sviluppo terapeutico contro altri gravi disturbi della coscienza: coma e stati vegetativi e di minima coscienza, malattie degenerative del sistema nervoso centrale, morbo di Parkinson e di Alzheimer".
La medicina è in continua evoluzione e se il lavoro di questi scienziati portasse frutto sarebbe un successo straordinario.
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