Pubblicato:
08/02/2017 07:35:46
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Per oltre un anno, tra il 2012 e il 2013, ha incassato la pensione della nonna defunta. È successo a Fabrica di Roma (VT) dove un giovane si è appropriato illegittimamente di ben 11.400 euro e, proprio in questi giorni, è stato condannato dal Tribunale a sei mesi di carcere e al pagamento di spese processuali.
Durante un normale controllo i Carabinieri, una volta fermato il giovane, hanno notato che nella tasca della sua giacca c'era un libretto postale. Dopo una rapida occhiata hanno capito che c'era qualcosa che non andava: l'intero ammontare della pensione veniva ritirato sempre il giorno dopo l'accredito dell'INPS, con una puntualità maniacale. Questo fatto ha insospettito i militari che, dopo aver effettuato alcuni controlli incrociati, hanno scoperto che la nonna del giovane, intestataria del libretto, era morta da tempo.
Tuttavia l'anziana signora risultava viva per l'INPS, infatti non era stato aggiornato correttamente il cambio di residenza, come spiega un impiegato dell'anagrafe del Comune: "Quando l’anziana è morta risultava ancora ufficialmente residente a Civita Castellana, anche se era già iniziato l’iter cartaceo per il trasferimento a Fabrica. Io ho saputo della morte un anno dopo, quando è venuto fuori del nipote. Sul computer non risultava. Ma credo che la comunicazione fosse arrivata nell’arco delle 24 ore, immagino come succede di solito, attraverso l’agenzia di pompe funebri".
Per oltre un anno l'anagrafe ha continuato erroneamente a versare 1106 euro al mese in un conto che non doveva essere attivo. Forte di questo abbaglio del Comune il nipote della defunta ha colto l'occasione al volo, beneficiando di un'eredità illegittima che però l'ha portato a finire davanti ad un giudice per una sentenza che gli costerà molto di più di quanto incassato in quel periodo.
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