Mafia e imprese funebri: 20 anni di carcere per Calì

Pubblicato: 09/11/2016 07:33:45
Categorie: Attualità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Più recenti

Affari di famiglia

I giudici della corte d'appello di Catania hanno condannato a 20 anni di reclusione Diego Calì, detto Dino, ritenuto il mandante dell'assassinio di Salvatore Calì, suo cugino. Era il 2008 e l'uomo avrebbe  fatto eliminare il parente per avere il monopolio delle imprese funebri di tutta San Cataldo (CL).

Scontro tra mafiosi

Calì era già stato condannato qualche anno prima, ma la sentenza era poi stata annullata dalla Corte di Cassazione, che aveva optato per un nuovo processo. Successivamente nel 2011, Calì viene arrestato con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di Salvatore Calì, dopo che nel 2009 era stato messo in custodia cautelare per associazione mafiosa. Stando alle indagini degli investigatori sembra che l'uomo , per non essere incarcerato, insieme ad altre persone, avrebbe costretto i famigliari della vittima a far smettere le ricerche sugli autori dell'omicidio. 

Sembra inoltre che la vittima fosse uno dei principali attori delle losche vicende mafiose legate al territorio di Caltanisetta e in parte a quello di Catania. La sua scomparsa avrebbe quindi permesso al cugino Diego, di controllare tutti gli affari legati alle imprese funebri della zona.

Controllare il monopolio delle imprese funebri avrebbe significato controllare tutto il flusso di denaro proveniente da ogni funerale della zona, mettendo in seria difficoltà l'attività di tantissime imprese, ma grazie all'intervento dei carabinieri tutto questo non è accaduto.

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