Pubblicato:
16/03/2017 07:35:06
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Frate S. Scolaro e M. Giromella, vicepresidente dello stesso ordine francescano secolare, sono stati i protagonisti di un'incredibile lite avvenuta durante la celebrazione di un funerale il 15 Maggio dello scorso anno nella chiesa di Sant'Apollinare di Trieste. Domani entrambi finiranno davanti al gip Laura Barresi alla quale il Pubblico Ministero Massimo De Bortoli ha chiesto il rinvio a giudizio. Il sig. Giromella è accusato non solo di lesioni, ma anche di interruzione di funzione religiosa. Frate Scolaro dovrà invece rispondere oltre che delle lesioni anche del reato di minacce e dell'accusa di sequestro di persona.
Nei giorni scorsi si sono concluse le indagini preliminari del caso riguardante l'incredibile lite avvenuta durante un funerale nella chiesa di Sant'Apollinare di Trieste. Il funerale in questione, celebrato il 15 Maggio del 2013, era di Flavia Ogrini Apollonio, un ministro dell'Ordine francescano secolare, ovvero l'istituto religioso dei battezzati che desiderano vivere seguendo il carisma di San Francesco d'Assisi. Durante la cerimonia funebre, frate S. Scolaro e M. Giromella, quest'ultimo nato nel 1925, si erano azzuffati lasciando senza parole tutti i presenti al funerale. Entrambi sono stati accusati dal Pubblico Ministero, Massimo De Bortolo, di lesioni personali.
Una volta terminata la messa, il sig. Giromella si era recato verso il pulpito per leggere un fogliettino dove c'era scritto un ricordo della defunta, ma fu immediatamente interrotto dal frate che gli rivolse queste parole:" Non hai nessun titolo per avvicinarti al podio in quanto non sei ministro dell’ordine". Successivamente il frate aveva afferrato il braccio dell'anziano e lo ha fatto cadere per terra. Tuttavia l'anziano signore non si era fatto cogliere di sorpresa e, da terra, aveva rifilato delle bastonate alle gambe di frate Scolaro. Poi è partita la lite vera e propria: una scazzottata senza esclusione di colpi, che ha lasciato di stucco i presenti e che infangato il ricordo della povera defunta. Sembra poi che il sig. Giromella sia stato rinchiuso in una stanza adicente all'altare dal frate, sentendosi rivolge minacce non proprio consone ad un uomo di Chiesa, come: "Io ti uccido".
In sua difesa il frate all'epoca aveva risposto così: "Non è vero che l’ho rinchiuso in una stanza, l’ho esclusivamente fatto uscire della chiesa impedendogli di rientrare. Stavamo in un corridoio e se voleva poteva tranquillamente uscire e andarsene. Non l’ho rinchiuso e nemmeno trattenuto, gli ho solo vietato di tornare in chiesa anche per rispetto della defunta". Con tutta probabilità il pm chiederà il rinvio a giudizio dei due davanti al gip, ma al momento non è ancora certo.
Certi episodi non si dovrebbero verificare mai, specialmente durante una cerimonia funebre, dove il rispetto per la defunta è la prima cosa da salvaguardare.
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