Lavoratori in nero nelle onoranze funebri: 78 denunce tra Piemonte e Lombardia

Pubblicato: 27/10/2015 12:40:50
Categorie: Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Più recenti

«Sono anni che la nostra federazione informa le imprese funebri in ordine ai comportamenti corretti da adottare in materia di lavoro. Nello specifico abbiamo fatto convegni a riguardo (l’ultimo in occasione del 50° anniversario della FENIOF il 17 settembre 2015 a Bologna) e speso fiumi di inchiostro attraverso i nostri organi di informazione per evidenziare come la mera somministrazione di forza lavoro dovesse avvenire per tramite di soggetti autorizzati e non ricorrendo a colleghi, cooperative o centri di servizi. A riguardo abbiamo anche informato in ordine ad illeciti quali la intermediazione ed interposizione di mano d’opera, evidenziando come secondo il principio di solidarietà, eventuali sanzioni sarebbero state ripartite tra i committenti e chi effettuava somministrazione irregolare di personale. Nonostante ciò nel tempo c’è chi ci ha tacciato di fare terrorismo immotivato in quanto, a fronte di errate prassi comportamentali ben consolidate in alcune imprese funebri, raramente sono seguiti controlli e con essi l’erogazione delle relative sanzioni.

Nessun terrorismo immotivato: avevamo ragione!           

Oggi il nostro settore è oggetto di verifiche sia fiscali che in materia di lavoro e finalmente determinati illeciti vengono alla luce a beneficio di quelle imprese funebri oneste che, nel tempo, hanno adottato criteri di ottenimento regolare della forza lavoro seguendo le indicazioni della FENIOF. Quanto accaduto nel novarese crea un importante ulteriore precedente che sollecita le imprese funebri di tutta Italia ad adottare soluzioni e comportamenti rispettosi delle normative vigenti in materia di lavoro».

È Alessandro Bosi a parlare per conto della Feniof dopo lo scandalo che ha portato a 78 denunce tra Piemonte e Lombardia nell’operazione denominata Staff leasing della guardia di finanza. A conclusione di una vasta indagine le Fiamme Gialle hanno svelato un vero e proprio racket di manodopera illegale. Due aziende operanti sul territorio biellese, infatti, operavano come veri e propri uffici di collocamento fornendo portantini funebri. Al centro della vicenda è che queste aziende non erano registrate per fornire tale servizio ma come “semplici” imprese di onoranze funebri. In più il giro d’affari era totalmente fuori norma e non registrato, fuori totalmente dai radar di fisco, finanza e Inps. L’operazione è partito a seguito di un semplice controllo fiscale ad opera della guardia nei confronti di una piccola azienda di onoranze funebri dove erano state riscontrate delle sospette “anomalie” nei contratti. I 78 titolari di imprese che hanno usufruito del “servizio” sono stati accusati a aver utilizzato illecitamente personale fornito da un soggetto non autorizzato. Per loro è in arrivo una sanzione di circa 2 milioni di euro da suddividersi tra tutte le aziende coinvolte.

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