Pubblicato:
19/02/2016 08:06:50
Categorie:
Animali
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Negli ultimi anni seppellire il proprio animaletto di compagnia è diventata quasi un’usanza in molte parti del mondo. Per tanti, il cane o il gatto, sono diventati parte viva del nucleo famigliare tanto da essere visti allo stesso livello di un fratello o sorella o addirittura di un figlio. Tuttavia il rispetto per il proprio animale domestico risale addirittura ai tempi degli egiziani dove i gatti, ad esempio, erano delle vere e proprie divinità. Oggi però ci soffermiamo in un’ epoca più recente rispetto a quella di Ramses II andando a scoprire com’erano i funerali dei gatti in epoca Vittoriana.
Intorno al 1800 spesso i resti del proprio animale domestico venivano sepolti nel giardino di famiglia, tuttavia nell’epoca Vittoria (1837 – 1901) i funerali per i cani o i gatti aumentarono esponenzialmente. Molti padroni che avevano subito il lutto facevano costruire della bare molto sfarzose, alcuni sacerdoti eseguivano servizi funebri per i piccoli esseri defunti e alcuni scalpellini scolpivano il nome del gatto su lapidi di marmo. Queste usanza prendevano molte classi sociali dell’epoca, dal ricco baronetto alla zitella di campagna.
Chiaramente, non tutto era visto di buon occhio e non erano pochi quelli che si lamentavano del fatto che qualsiasi animale riceveva lo stesso trattamento riservato agli esseri umani.
A distanza di quasi 200 anni la concezione del funerale del proprio animale domestico non risulta poi così differente da quella di quell'epoca, ma anzi diventa sempre più parte attiva della nostra tradizione.
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