Impresario funebre scagionato dall'accusa di estorsione aggravata

Pubblicato: 12/12/2016 07:16:03
Categorie: Attualità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria

Estorsione infondata

Estorsione aggravata. Questa era l'accusa con cui il titolare dell'impresa funebre Vanacore, con sede a Maddaloni (CE), era finito a processo per dei fatti avvenuti nel 2011 legati al "caro estinto". Settimana scorsa però, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) ha ritenuto che il titolare dell'impresa funebre fosse solo responsabile del reato minore di lesione. L'impresario è stato quindi condannato ad un anno di carcere, mentre con la precedente accusa ne rischiava 20.

L'episodio

Gli episodi risalgono a Gennaio 2011, quando il responsabile dell'impresa funebre, una volta entrato in un bar vicino al comune di Cervino, avrebbe cominciato a prendere a sprangate un dipendente di un'agenzia funebre concorrente per avere più controllo sugli affari della zona. L'aggressione fu vista da almeno 15 persone e il malcapitato subì delle gravi lesioni e fu poi ricoverato in ospedale.

L'imputato è stato sottoposto per anni a procedimento penale, dove rischiava 20 anni di carcere, ma pochi giorni fa il Tribunale l'ha assolto perchè ha ritenuto infondata l'ipotesi di estorsione aggravata contestata dalla Procura. 

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