Fine del processo del racket del caro estinto di La Spezia: condanne gravissime

Pubblicato: 03/10/2016 07:30:39
Categorie: Attualità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Più recenti

La fine del processo

La settimana scorsa si è definitivamente chiuso il processo del "racket del Caro estinto" con una serie di condanne pesantissime. Il processo in questione fa riferimento ad un caso che risale al 2011, quando la procura di La Spezia aveva fatto emergere un giro di mazzette negli obitori di alcuni ospedali della provincia.  La condanna più grave è stata emessa ai danni di Sergio Caramaschi, addetto all'obitorio di Sarzana, che dovrà scontare 4 anni e 6 mesi di carcere, accusato di corruzione e di aver segnalato dei decessi ad alcuni impresari di pompe funebri.

Tutti i condannati

Il tribunale ha poi condannato le seguenti persone: Diego Giovanelli (2 anni), Giorgi Neri (2 anni e 6 mesi di carcere), Mario Di Giglio (2 anni e 1 mese), Michele Ferrara (1 anno e 6 mesi), Franco Simoncini (1 anno e 6 mesi), Alessandro Gianella (6 mesi) e Daniele Tavilla (1 anno e 2 mesi). Gli unici ad aver evitato una condanna sono stati Luca Caramaschi (figlio di Sergio) e Rita Del Mancino, che sono risultati estranei agli eventi.

L'inchiesta

L'inchiesta era scattata da una denuncia di Lina Buriana, titolare di un'impresa funebre della Val Di Magra, la quale aveva fatto notare alla polizia come tutti i funerali della zona venissero assegnati sempre alle stesse agenzie. Con l'avanzare delle indagini si è poi scoperto che dietro ai tanti contratti firmati, c'erano mance, somme di denaro e anche dosi di cocaina a favore di quei dipendenti dell'Asl che segnalavano l'arrivo delle salme all'obitorio in modo da consentire agli impresari funebri di anticipare la concorrenza ed essere i primi a contattare la famiglia del defunto. A volte le soffiate venivano fatte ancora prima che il paziente morisse. Stando al lavoro svolto dagli investigatori della Guardia di Finanza i compensi per la dritta variavano dai 200 ai 500 euro, a seconda del tipo di funerale che sarebbe stato realizzato. 

Finalmente dopo 5 anni di indagini sono stati puniti gli autori delle attività criminali che hanno scandalizzato non solo la città di La Spezia, ma tutto il settore funebre italiano.

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