Accumulava le salme nel magazzino: assolto impresario funebre

Pubblicato: 29/03/2016 07:25:14
Categorie: Attualità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Più recenti

Denunciato per omissione d'atti d'ufficio

È stato assolto pochi giorni fa il titolare di un'agenzia funebre di Trento che era stato denunciato per omissione d'atti d'ufficio. Infatti l'impresario funebre avrebbe conservato delle salme di defunti dentro dei frigoriferi utilizzati per i fiori e ne accumulava un buon numero per poi caricarle nel furgone effettuando un unico viaggio verso il forno crematorio di Bolzano, anche a distanza di giorni. Così facendo risparmiava tempo e costi.

Il regolamento

Tuttavia quest'operazione andava in constrasto con il regolamento della polzia mortuaria che prevede che le salme debbano essere trasferite in giornata al tempio crematorio in modo da rispettare le norme igienico sanitarie.

Un detective privato

Le indagini sono state fatte partire da un'agenzia concorrente che hanno addirittura assunto un investigatore privato per indagare sulle attività dell'impresario funebre. L'investigatore ha confermato che l'impresa funebre non trasportava subito le salme, ma che le accumulava in un magazzino per portarne via il più possibile con unico viaggio. Questo faceva risparmiare l'azienda, ma creava una concorrenza sleale nei confronti delle altre ditte.

Il processo

Durante il processo l'accusa era quella dell'omissione d'atti d'ufficio perchè il titolare dell'agenzia funebre quando trasporta delle salme svolge un pubblico servizio. La difesa ha dichiarato che non c'erano gli estremi per una violazione delle norme igienico sanitarie perchè le salme erano conservate dentro dei frigoriferi. L'accusa ha poi fatto notare come il posto dove venivano depositate le salme (il magazzino) non era idoneo alla situzione, ma per il giudice tutte queste azioni non hanno costituito un reato e quindi l'impresario funebre è stato rilasciato e assolto da tutte le accuse.

L'impresario funebre l'ha scampata senza troppi problemi, ma se non altro ha imparato che a volte la concorrenza può essere spietata.

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