Cinquant'anni di Feniof, cinquant'anni di ricordi

Pubblicato: 24/09/2015 17:35:00
Categorie: Normativa

Le fotografie sbiadite in bianco e nero che scorrono alle spalle del Segretario Bosi raccontano di incontri animati e gioiosi, di lotte per la difesa del settore, di amore per un lavoro che «grazie alla FeNIOF non è più nella melma di regole antiquate», dice commosso il Presidente e neo Cavaliere della Repubblica, Renato Miazzolo. 

Sono passati ormai 50 anni da quando, nel 1965, Alessandro Tabossi fondava la Federazione e da quel momento tante cose sono cambiate: i viaggi all'estero di Giovanni Primavesi, il “superstite” di quegli incontri nonché neoeletto Presidente della EFFS, portarono aria di cambiamento nel settore italiano, fino all'adesione della Federazione alla FIAT-IFTA nel '70: «I primi passi sono stati difficili e la strada non è stata agevole, ma poi sono arrivati i primi risultati e la voglia di andare avanti non si è mai fermata», spiega Primavesi. 

E ora la FeNIOF è una realtà italiana conosciuta e stimata a livello internazionale perché, spiega Bosi, «siamo a fianco delle imprese funebri virtuose e con un approccio sano, che vanno avanti con successo senza interpretare o scavalcare le leggi». 

I ringraziamenti per il lavoro svolto in questo primo cinquantennio arrivano anche dal Presidente uscente della EFFS, Claus-Dieter Wulf, da Marc Poirier, rappresentante della FIAT-IFTA per il Canada, e da Sandro Samoggia, Segretario del reparto FeNIOF per lo Sviluppo dell'Imprenditoria funebre. 

Dopo la consegna di vari attestati a Renato Miazzolo da parte della EFFS e della FeNIOF stessa, Bosi chiude i festeggiamenti con un pensiero agli associati che non ci sono più: «Chissà se i nostri colleghi defunti sarebbero contenti dei risultati che la Federazione ha raggiunto...personalmente mi piace pensare di sì». 

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