A Padova nasce il primo cimitero privato

Pubblicato: 14/09/2015 19:45:36
Categorie: Cimiteri

Nasce a Padova il primo cimitero “privato” in città. I camposanti nel capoluogo veneto registrano il tutto esaurito da ormai diverso tempo, con evidenti problemi per i cittadini; inoltre i regolamenti nel comune sulla dispersione delle ceneri sono piuttosto controversi: così la società Memoria srl di Villa Estense, già attiva nel settore della produzione degli arredi funebri e cimiteriali, ha realizzato e gestirà, in via Ippolito Pindemonte presso il quartiere Guizza, un nuovo camposanto a gestione privata, attrezzato per ospitare solo urne cinerarie. Un’iniziativa di comune accordo con l’amministrazione comunale, che prevede inoltre l’inaugurazione di altri 5 cimiteri con la medesima formula: Mortise, in via Madonna della Salute 28; domenica 27 l’Arcella, in via Selvatico 6; domenica 4 ottobre Sant’Osvaldo in via Varziza 12. Infine due luoghi in corso di definizione, la Sacra Famiglia, nel rione San Giuseppe e in centro, probabilmente in via Falloppio.

«Il nostro obiettivo», spiega Oscar Rossi, responsabile della società Memoria srl «è rispondere ad un bisogno che diventa sempre più urgente e che condividiamo con le amministrazioni comunali e le onoranze funebri. Abbiamo lavorato a lungo a questo progetto, non escludendo nemmeno l’aspetto estetico, scegliendo la strada artistica e rivolgendoci ad un maestro di arte religiosa, il veronese Alvaro Poli. In questo modo sono nate le celle, oggi possiamo ospitarne 200, domani ogni cimitero territoriale ne potrà ospitare 800, seguendo un disegno museale unico».

Ogni celletta costa 80 euro all’anno se singola, 2.400 euro se familiare (ospita 4 urne). Ogni famiglia riceverà un badge per accedere e la chiave della cella, inoltre sono previsti dei giorni di apertura a tutti, ad esempio il 2 novembre. Ogni cimitero privato sarà videosorvegliato, dotato di allarme e vigilanza privata. Senza contare la videosorveglianza interna collegata 24 ore alla centrale operativa dell'azienda.

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