Pubblicato:
06/06/2016 07:31:55
Categorie:
Attualità
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Una donna senza pace. Assunta Finizio è stata vittima di abusi da parte di suo marito per gran parte della sua vita. Dopo mesi e mesi di violenze, Susi ,si è stancata ed è fuggita dalla sua casa insieme a suo figlio di 17 anni, sperando di sparire definitivamente dalle "attenzioni" di suo marito. La sua fuga, purtroppo, le è costata la vita. Il 20 Aprile scorso Augusto Nuccetelli, marito della donna, le ha teso un agguato in un bar e le ha sparato numerosi colpi con una 44 magnum.
Da quel giorno la famiglia di Susi sta cercando in tutti i modi di esaudire quello che era un desiderio della donna, ovvero quello di essere cremata. Tuttavia la burocrazia sta bloccando tutto, come racconta la sorella di Assunta, Mary: "Dopo una settimana abbiamo iniziato la trafila burocratica. All'agenzia funebre ci hanno infomato che per legge la cremazione deve essere autorizzata da almeno due parenti di primo grado. Ma mio papà è morto a Febbraio, ci sono solo mia madre e il figlio che però è minorenne". Se il figlio fosse maggiorenne basterebbe solo il suo consenso, ma essendo minorenne quello della mamma non basta.
"Abbiamo deciso di rivolgerci al giudice tutelare - continua Mary- , in modo che potesse affidare a me la tutela di Andrea. Nella prassi ci vogliono un paio di mesi, ma Susi è lì chiusa al Verano, abbiamo deciso di muoverci, anche perché la nostra pratica non era neppure ancora arrivata davanti al giudice, era ferma in Questura". Successivamente la famiglia si è rivolta al Tribunale dei Minori, con l'avvocato:E’ stato ascoltato Andrea, si sono tutti commossi, messi le mani nei capelli, abbiamo parlato con il giudice che ci ha assicurato: nel giro di una settimana prendiamo una decisione".
In questo modo la tutela del minore passerebbe alla zia "in modo da poter finalmente far cremare mia sorella. Era un mese fa quando siamo stati ascoltati". Mary non trova pace e nemmeno sua sorella che non riesce a dar l'addio desiderato a questa terra. "Per accelerare i tempi abbiamo proposto al giudice di autorizzare al posto di Andrea (figlio di Susi) la cremazione, successivamente prendere la decisione sull’affidamento". Ma niente da fare. "L’avvocato va e viene dal Tribunale, le rispondono sempre ci rendiamo conto, ma il giudice non c’è, ora è assente, ora è in ferie. E mia sorella sta ancora in un deposito, che avvilimento, non si finisce mai di soffrire, non è giusto, non è normale. Già è così difficile andare avanti, non riesco a vivere pensando che Susi sia lì dentro, mia madre è crollata, io penso ad Andrea, che ha finito scuola. Del padre non vuol saperne, ha rifiutato la sua richiesta di vederlo, per Andrea è morto anche lui".
Non bastavano gli abusi e le violenze, ora ci si mette pure la burocrazia. Una storia assurda che sta rendendo impossibile l'ultimo saluto di una donna, che cerca solo di lasciare questa terra in serenità.
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