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Nonostante la questione della successione ereditaria abbia sempre creato dubbi e timori, soprattutto riguardo la tutela degli eredi, che talvolta ricevono in successione dal proprio caro onerosi debiti da dover pagare, esistono strumenti legali utili nella risoluzione di tali problemi; vediamo quali.
In merito, la legge offre due possibilità: la rinuncia dell'eredità o l'accettazione con beneficio di inventario. La prima, prevista dall'artt. 519 e ss. del codice civile, è una dichiarazione formale ricevuta da un notaio o dal cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, con la quale l’erede impedisce l’ingresso, nel suo patrimonio, dei diritti derivanti dall’eredità. Con la rinuncia l’erede non sarà tenuto a rispondere delle insolvenze del defunto (sia con lo Stato, di natura tributaria, sia con i privati).
La seconda opzione, ovvero l'accettazione con beneficio di inventario, prevista dagli artt. 490 e ss. del codice civile, è un atto giuridico da presentare ad un notaio o al cancelliere del Tribunale mediante il quale una persona dichiara di accettare un’eredità ma di voler evitare che il suo patrimonio personale venga confuso con quello del defunto.
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