Pubblicato:
01/07/2015 11:52:50
Categorie:
Cimiteri
, Innovazione
La tendenza alla vita bio va per la maggiore negli ultimi tempi, ma di recente qualcuno ha pensato di portare l’ecosostenibile anche alla morte. Le urne bio esistono già da qualche tempo, ma quattro architetti, ispirati da questa idea, hanno voluto portarla oltre, creando il progetto Arborvitae.
Il concetto alla base è quello di trasformare gli odierni cimiteri in veri e propri boschi, dove gli alberi sostituiscono lapidi e feretri, con numerosi vantaggi; primo fra tutti l’aspetto visivo, dove un bosco risulta un ambiente molto più tranquillizzante di una distesa di tombe.
Già sono conosciuti poi i benefici, in termini di salute e sicurezza, del piantare più alberi, produttori di ossigeno ed eliminatori di anidride carbonica, e la scelta di rinascere sotto forma di pianta (dove anche l’aspetto metaforico della rinascita non è per nulla da sottovalutare) è una decisione oltre che positiva per noi anche molto altruistica e rivolta al futuro di chi ci circonda.
Inoltre trasformare un cimitero in un parco riuscirebbe a rendere un luogo ora di cordoglio e costernazione in uno spazio vivibile e godibile in ogni momento, attrezzabile con infrastrutture come biblioteche e piste ciclabili, in grado di rendere piacevole una visita che fino ad oggi ha sempre avuto un alone di dolore.
Smontare insomma il concetto di cimitero come lo intendiamo ora noi è l’obiettivo che si sono prefissate le quattro ideatrici, che però al momento si trovano scoraggiate dalla risposta debole che sta avendo il loro progetto. Proposto al comune di Roma, aveva suscitato tanto interesse da redigere un piano per un progetto pilota, al cimitero Laurentino, ma non se n’è mai più fatto nulla. Da un lato ci sono le infinite lungaggini burocratiche, anche perché il cambiamento di destinazione d’uso di un cimitero non è per niente semplice, dall’altro ci sono gli interessi dei privati che vivono sui cimiteri e che si sentono minacciati da questa novità.
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