I riti funebri cinesi: tanti a seconda delle religioni

Pubblicato: 15/05/2015 15:56:24
Categorie: Mondo Funeraria

La varietà dei riti funebri cinesi è vasta quasi quanto il territorio. Le usanze cambiano da regione a regione e anche a seconda della religione (buddista, taoista, cristiana, ecc.). Tuttavia restano invariate e uguali per tutti alcune consuetudini legate all’antica tradizione e alla superstizione.

I cinesi danno molta importanza al rito funebre: lo spirito dei defunti, infatti, non muore con il corpo e un funerale mal organizzato è segno di cattiva sorte per la famiglia.

I riti funebri variano anche in base all’età, la causa di morte, la posizione sociale e lo stato civile del defunto. Per esempio, chi non è sposato e non ha figli che possono organizzarlo, non ha diritto al funerale ma viene seppellito solo dai parenti più stretti. Gli anziani sono i defunti tenuti in maggiore considerazione: molte famiglie s’indebitano per garantire una cerimonia adeguata. La portata della cerimonia è direttamente  proporzionale alla ricchezza della famiglia: più è benestante, più soldi riceverà da parenti e amici, più sfarzoso sarà il funerale.

La cerimonia è molto lunga: dura in tutto 49 giorni, si prega ogni sette giorni, ma la prima settimana è la più importante. Oggi è raro che la durata sia così estesa e in ogni caso dipende dalla ricchezza della famiglia, il cui capo deve essere presente almeno durante la prima parte della cerimonia e al momento della sepoltura o della cremazione. Quest’ultima è stata introdotta in Cina nel 1956 perché il terreno per le sepolture iniziava a scarseggiare.

Al momento del decesso tutte le statue delle divinità presenti in casa vengono coperte con carta rossa per proteggerle dall’energia del morto. Anche gli specchi devono essere tolti: chi vede il riflesso nella bara, secondo la superstizione, subirà un lutto improvviso in famiglia.

La preparazione del corpo del defunto è molto accurata: si pulisce bene con un asciugamano e si profuma con il talco. I volti delle donne sono ben truccati, vengono sempre scelti il vestito e le scarpe migliori mentre il resto del guardaroba viene bruciato. Una volta pronto, il cadavere è sistemato sopra un tappetino: il telo blu ne copre il corpo, quello giallo il volto. Accanto alla testa viene sistemata una foto del morto e accanto corone di fiori e regali, sempre in proporzione alla ricchezza del defunto.

Anche la posizione dei fiori viene disposta in base al rapporto tra defunto e donatore. Durante la veglia funebre la bara resta aperta, in modo che parenti e amici possano vedere il defunto e inchinarsi per rendere omaggio. Ai piedi del defunto, sopra un altare, sono disposti incensi, candele e cibo che sarà “assorbito dall’anima”.  I cinesi considerano il pianto come un omaggio, un segno di benevolenza e di rispetto: in alcune occasioni vengono chiamate persone a piangere e offrire preghiere. Per i cinesi il rosso è il colore della felicità: i parenti non devono indossare alcun indumento di questo colore, né portare gioielli. Esistono abiti specifici da indossare a seconda del grado di parentela: i colori autorizzati sono nero, marrone, blu e bianco. I membri della famiglia, inoltre, si avvicinano intorno alla bara secondo il grado di parentela, inchinandosi più volte.

In segno di buon auspicio vengono bruciati idoli di carta e soldi, per assicurare al defunto una rendita anche nell’aldilà. Ma è d’uso comune anche lasciare in casa una cassetta per le offerte, per aiutare la famiglia a sostenere le spese. Il defunto non deve essere mai lasciato solo: vengono organizzate veglie, durante le quali è consentito giocare d’azzardo per restare svegli.

Secondo i cinesi il passaggio nell’aldilà è difficile e doloroso: per questo motivo il defunto viene sostenuto con preghiere e canti e la cerimonia dovrebbe durare il più possibile, minimo un giorno, per raccogliere sufficienti donazioni. Obbligatoria anche la presenza di un monaco (buddista o taoista) che dovrà recitare versetti tutta la notte per aiutare il defunto nel suo cammino. Quando l’intensità dei versetti aumenta, fino a diventare un lamento, è segno che l’anima ha lasciato il corpo: è vietato guardare la bara che sta per essere chiusa e i parenti devono allontanarsi perché la sfortuna non ricada su di loro. Esistono poi diversi riti per tenere lontani gli spiriti maligni: incollare sulla bara un foglio benedetto, far scoppiare fuochi d’artificio e lanciare aquiloni.

La bara viene quindi caricata sul carro funebre e resta sul ciglio della strada per accogliere altre preghiere. Poi, lentamente, inizia a muoversi: il figlio maggiore è sempre seduto accanto alla bara, dietro di lui si sistema il resto della famiglia. Una volta giunti al cimitero, al momento di seppellire la bara, vale la stessa superstizione: non bisogna guardarla mentre viene collocata sotto terra. I familiari gettano un pugnetto di terra nella fossa prima che sia coperta e il figlio maggiore ne raccoglie un po’, da conservare in una scatola di incenso tra le mura di casa, come simbolo e ricordo del proprio padre. I cinesi conservano con grande rispetto, in casa, le tavolette degli antenati: il nome del defunto andrà aggiunto obbligatoriamente alla lista.

Terminati i funerali, tutti i partecipanti devono bruciare i vestiti indossati durante la cerimonia per tenere lontana la sfortuna. Il periodo di lutto della famiglia può andare avanti fino a 100 giorni.

Dopo sette anni dalla sepoltura è possibile riesumare i corpi, per ripulire le ossa e sistemarle in urne da seppellire un’altra volta.

Il rito può essere ripetuto anche molti anni dopo, a seconda delle risorse finanziarie della famiglia.

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