I cimiteri di curlandia

Pubblicato: 15/05/2015 17:49:19
Categorie: Cimiteri

Il Parco della Penisola di Curlandia, uno dei cinque parchi nazionali della Lituania, è nato nel 1991, in contemporanea con l’indipendenza del paese, per tutelare la natura incomparabile e miracolosamente intatta di questa penisola lunga e stretta (98 km di lunghezza per un massimo 4 di larghezza) che si protende nel Mar Baltico, plasmata dal vento e dal mare, con le più alte dune sabbiose di tutto il Nordeuropa.Il parco è stato decretato Patrimonio Mondiale dell’Umanità secondo l’Unesco, in particolare per la presenza del cimitero storico di Nida dai monumenti funerari tipici della regione per via delle loro insolite “croci”, i kristkai.

Nella penisola, nel Cinquecento, dopo la cacciata dei Cavalieri Teutoni, si vennero insediando i curlandesi, pescatori di lingua lettone le cui barche erano caratterizzate da numerose banderuole poste a decorazione dell’albero, forse l’archetipo al quale si sono poi rifatti i kristkai. In un secondo tempo, invece, la Curlandia è stata praticamentecolonizzata dalla borghesia prussiana, che scelse per le proprie vacanze la penisola dallo spettacolare paesaggio di dune, facendo sorgere parecchie rinomate stazioni di villeggiatura. Passarono qui soggiorni più o meno prolungati personalità come Thomas Mann (che stregato dal paesaggio decise di acquistare una villa in cui trascorse alcune estati scrivendo Giuseppe e i suoi fratelli) e Sigmund Freud, più una folta colonia permanente di pittori espressionisti, alcuni assai noti come Lovis Corinth e Max Pechstein.

Ma l’impronta germanica, spazzata via dalla seconda guerra mondiale, non ha mai cancellato la secolare tradizione funeraria. Ogni sepoltura nei cimiteri locali (Nida è solo quello più importante, ma sono decisamente spettacolari anche la necropoli di Preila e quella di Pervalka, per quanto in mediocre stato di manutenzione) è caratterizzata da un piccolo monumento ligneo (il kristkai, appunto, un termine che designa la cerimonia del battesimo), più lapide che croce, composto da motivi ad altorilievo a forma di fiori, uccelli o rettili, che spesso riproducono le pelli degli animali che un tempo venivano sacrificati presso le tombe. Sono memorie pagane, che il cristianesimo non è riuscito a estirpare, apportando solo una marginale modifica: una minuscola croce aggiunta in cima al kristkai. Questa curiosa lapide lignea viene di solito posta non all’estremità della fossa dalla parte della testa del defunto bensì in corrispondenza delle gambe, giacché si pensava che il kristkai potesse essere usato per uscire dalla fossa nel momento del passaggio definitivo alla vita eterna.

Oggi Nida e gli altri cimiteri di Curlandia sono meta di pellegrinaggio per centinaia di migliaia di turisti che ogni anno vengono nella penisola in mezzo al Baltico a visitare gli unici cimiteri al mondo, assieme allo Skogskyrkogarden di Stoccolma, che siano diventati Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

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